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Healer's creed, Il credo

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CAT_IMG Posted on 30/5/2011, 13:44
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Avevo capito a pieno il mio potere, potevo guarire il prossimo solamente toccandolo ed il mio corpo non era succube di malattie o lacerazioni. Ignoravo il perchè il mondo mi avesse donato questo potere, avevo solo una certezza: non ero un mutante. La notte a volte non riuscivo a prendere sonno restando con gli occhi sbarrati a guardare il soffitto in penombra, mi sentivo in colpa. Ogni giorno un centinaio di persone morivano persone che io avrei potuto salvato, guarito.
Decisi che dovevo agire, mi alzai di scatto vestendomi in gran furia. Presi il telefono e chiamai un mio vecchio amico con cui ebbi una relazione poteva farmi entrare di straforo dentro l'ospedale e lì avrei salvato delle vite.

Ti faccio entrare ma non fare cazzate, mi raccomando se qualcosa va storto se la prenderanno con me.
Prendi questo e non dovresti essere scoperto, di sera non c'è quasi nessuno

Il mio amico mi istruii a dovere, usando anche linguaggio e gesti coloriti. Non potevo dargli torto far entrare di straforo un uomo che si aggira tra i pazienti non era il massimo per la carriera.
Indossai uno di quelle tute azzurre ed entrai nel reparto traumi dove un centinaio di lesioni mi aspettavano.
Molti dei pazienti dormivano e potevo approfittare di queto particolare per guarirli senza essere visto.
Entrai nella prima sala senza far rumore e dei cinque letti presenti solo tre erano occupati.
Guardai le cartelle per capire quali tipi di ferite: uno era stato accoltellato, un altro correndo aveva infranto una porta a vetri mentre l'ultimo aveva avuto un incidente sul lavoro.


Iniziai con la porta a vetri perchè era molto giovane, non più di sedici anni. Avvicinai le mani al suo braccio quasi a sfiorarlo rilasciando il mio potere. Sentivo le sue ferite apparire sul mio corpo ma stringendo i denti non emisi nemmeno un fiato. Minuto dopo minuto, ferita dopo ferita rimarginai tutti i parzienti in quella stanza.
Uscii dalla stanza appoggiandomi per qualche secondo sul muro della corsia respirando l'aria sterile e dal forte odore di alcol e prodotti antibatterici.
Non avevo molto tempo prima dell'inizio dei giri visita così mi rimisi in azione raggiungendo la stanza di una diciottenne ustionata.
Raggiunsi il suo letto e la sfiorai ma questa aprii gli occhi di scatto

Chi sei? Cosa stai facendo a quest'ora?

Motrai un sorriso dolce e accondiscendente mentre iniziai a spiegare.
Sono qui per aiutarti... però devi stare tranquilla e non spaventarti
Il suo sguardo era preoccupato ed incuriosito e mi osservava attentamente. Lasciai fluire il mio potere sulla scottatura dell'avambraccio. Lei squittì ed io digrignai i denti dal dolore emettendo uno stridio. La bruciatura scoparì dalla ragazza riapparendo sul mio corpo. Potevo sentire la mia pelle friggere sotto un calore improvviso e sfaldarsi mentre diventavacome la pelle di un pollo fritto. Pochi secondi e i bordi esterni della mia ustione si sfaldavano lasciando posto a nuova pelle che lentamente si rigenerava.
Guarda il braccio

La ragazza guardò alibita l'avambraccio liscio e roseo che mostrava la vera pelle e non un ammasso di carne ustionata.
Come hai fatto? Il dottore ha detto che ci sarebbe stato bisogno di tempo per migliorare leggermente ma tu mi hai... mi hai...

Portai l'indice alle labbra per zittirla mentre un sorriso compiaciuto si nascondeva timido dietro di esso.
Ascolta, posso guarire completamente le tue ustioni ma devi lasciarmi continuare e soprattutto non dirlo a nessuno
La ragazza annui mentre lacrime di gioia solcavano il viso.
Continuai a guarire lembi di pelle uno dopo l'altro ma ad ogni pezzo che risanavo la bruciatura di contracolpo si faceva sempre più doloroso.

Guarisci anche lui ti prego
Una voce sommessa e piena di angoscia mi fece sobbalzare, dall'ombra uscii una madre che corse verso di me agguandandomi per la maglia.
Guariscilo ti prego
Ero stato scoperto ma non potevo tirarmi indietro, era per salvare persone che mi trovavo li.
Farò il possibile.
Presi la cartella di quello che sembrava il marito e guardai le sue condizioni. Erano parecchio gravi e mi stranizzava non fosse messo nella sala di terapia intensiva. Ustioni gravi su tutto il corpo ed organi interni danneggiati.
Poggiai entrambe le mani sul suo petto e mi concentrai il più possibile ma il dolore del contracolpo era troppo per il mio fisico affaticato e non riuscivo a guarire il suo corpo. Del sangue iniziò a scivolare dalla narice, era in condizioni pessime. Staccai il contatto indietreggiando e inciambando caddi in terra.

No, perchè ti sei fermato. Guariscilo.... GUARISCILO!!!
Mi ordinò urlando con isteria alternando lo sguarda sul marito.

Mi asciugai il sangue dal naso guardandolo con terrore, non mi era mai successo di perdere sangue volontariamente e non per contracolpo o ferita inferta.
Mi dispiace, non riesco a guarirlo io non posso

Chi sei tu? CHI SEI TU? CHI TI HA DATO IL POTERE DI DECIDERE CHI VIVE E CHI NO? MIO MARITO MORIRA' CONTINANDO COSI'! VATTENE! VATTENE!!! AHAHAHAHAH!
La donna isterica e strepitante mi attaccò verbalmente non considerando il mio aspetto distrutto e affranto.

Stavo troppo male, la mia autostima aumentata dalla guarigione di quelle persone si smontò di tratto facendomi cadere nell'angoscia.
Aveva ragione, io avevo discriminato chi dovesse vivere e morire.
La donna avrebbe attirato l'attenzione di tutti gli infermieri e capo reparto quindi con passo affannato e corpo dolorante scappai a casa.
 
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