In cerca di una via

Ero sveglio, nel mio letto, nella mia casa buia e cupa, ero nella cantina, il luogo più sicuro che ormai conoscevo, la scuola era piena di pericoli e di occasioni nelle quali trasformarmi senza controllo, sapevo ragionare sottoforma di The Lustful ma, avevo paura, paura di essere giudicato ma dovevo pur uscire da quell'antro infernale. feci quelle scale che separavano il mio corpo nudo dal piano terra della mia casa e mi diressi in bagno, mi lavai e con fare comune mi vestii uscendo di casa, ogni passo lento richiamava a se l'attenzione della gente che guardava quel mio corpo bello e dannato, sentivo l'attrazione fisica di ogni persona e sorridevo guardando tutti, ma continuavo per la mia strada. andavo in cerca di qualche mutante, qualcuno di saggio, qualcuno di intelligente che mi aiutasse a controllare le mie capacità, cercavo qualcuno che mi avesse saputo indirizzare verso un cammino, di pace o violenza, chi che sia. mi guardavo attorno facendo finta di leggere i loro pensieri e facendo finta di stare calmo, non riuscivo a ragionare ero ormai circondato, camminai verso un angolo buio e desolato e mi fermai lì, mi toccai il volto cercando di non trasformarmi.

Parker se ne stava tranquillo in un angolo, in città. In un vicoletto. Avvolto nel suo mantello scarlatto.
Nessuno lo vedeva, il suo mantello lo rendeva invisibile a tutto, era improbabile che qualcuno lo avesse visto.
Non aveva voglia di farsi vedere in giro, la polizia lo braccava, era poco saggio farsi vedere.
mentre se ne stava lì in santa pace arrivò un tipo. Stava lì, a qualche metro da lui, non poteva vederlo ora che era invisibile, ma lo incuriosiva, aveva un qualcosa che glielo faceva sentire vicino.
Si mise lì ad osservarlo.

-Chi sono?- disse diventando visibile e il lungo mantello rosso si muoveva nel vento.-Un collega, diciamo.- a quanto pare non si era sbagliato, anche lui aveva un compagno molto...intimo, come lui.
Certo, non c'era paragone, in lui risiedeva Dormammu, arcinemico di Strange e dominatore della dimensione oscura, non aveva certo un demone di seconda categoria come quel tipo. -Ma quando ci si presenta si deve dire il proprio nome, non ti pare?-

Non ho colleghi io - dice con voce metallica mentre avvicinatosi è pronto o per morderlo o per "stuprarlo" anche se la sua parte umana non vuole. - chiamami lust! - ancora continua mentre cerca di trattenersi e mettendosi le mani sulle presunte gote cerca di ritornare normale avendo paura di ciò che possa succedere nel corpo di ognuno dei due supernaturali ragazzi.

Hood ignorò la minaccia dell'altro. Era proprio vero, più sono piccoli più abbaiano forte.
-Oooh ma che maleducazione la tua su un tuo collega, non si fa così.- rispose ironico.
-Io invece sono Parker. Dammi pure del tu senza problemi.- lo prese in giro.-Ma dimmi, cosa ci fa un demone come te qui tutto solo?-

ero fuori di me e non riuscivo a ragionare, per cui cercai di prendere l'uomo davanti a me per il collo e dopo di che l'avrei diciamo morso al collo senza nemmeno però aver fatto circolare il veleno. avrei solo fatto perdere un po di sangue a quell'essere, sempre che ne abbia avuto un po. - tu, sei mio! - dicevo senza riflettere, senza sentimento, come se non mi controllassi ancora. tutta colpa di pioggia, odio e, tanta lussuria.

Il piccolo diavolo provò ad afferrarlo. Che cosa stupida.
Il suo corpo si trasfigurò per un attimo. Ma fu più che sufficiente.per pochi secondi il signore della dimensione oscura, acerrimo nemico di Strange, si manifestò davanti al piccolo demone e lo lanciò contro il muro del vicolo facendolo entrare nell'edificio.
Poche volte si era manifestato il demone, ma quelle poche volte erano state sufficienti a far capire il suo potere.
-Visto che succede? Io te lo avevo detto. Non sfidare chi è più forte di te.- era tornato normale. La manifestazione di Dormammu era stata più che sufficiente a zittire quel piccolo essere. -Te lo avevo che eravamo colleghi. Anche io ho un demone. Anche se è molto meglio del tuo piccolo diavolo non pensi?- lo schernì.-Ora che ti sei calmato ti va di parlare un po? Altrimenti posso farti fare un altro piccolo volo.-

ero ancora in quello stato di "trance" in cui non capivo cosa facevo ma, volevo avvicinarmi a quell'essere in un attrazione quasi mortale ma, dopo aver visto quel essere assolutamente strano la forma "demoniaca" come la definisce questo qui davanti svanisce e io ritorno come normalmente sono. scusa chiesi tranquillamente non era mia intenzione sfiorarti o dirti cosa ti ho detto...

Sorrise, ora si cominciava a ragionare.
-Capita, non preoccuparti.- disse avvicinandosi e tirandosi indietro il cappuccio.-Bene allora...Lust hai detto di chiamarti no? - chiese più a se stesso che all'altro.-Dimmi, lust, hai un lavoro?-

no, non lavoro rispose per poi guardarlo, beh sembrava bruttino e quindi non ebbe la trasformazione anche se sperava di placare il proprio animo

-Davvero? Bene!- disse.-Sto creando, per così dire, una associazione poco...lecita. E mi servono membri. Qualcuno con la tua abilità mi sarebbe estremamente utile!- spiegò.-Oh andiamo, cos'hai da perdere? Niente no? Anzi, se ti troverai un lavoro "normale" cosa farai? Sopprimerai il tuo dono con un lavoro frustante e chi può dire che prima o poi non uscirà il tuo compagno dentro di te facendo un bel macello? Con me invece non correresti questo rischio, e faresti qualcosa di produttivo. Allora?-

in cosa consiste questa organizzazione? lo guardai con un accenno di rabbia anche se la tentazione di portarlo a letto era vagamente troppa.